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Le Pagelle dei nostri Campioni d’Italia

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Dal Blog Ufficiale Sportmediaset  le pagelle di Paolo Ziliani

BARZAGLI, voto 8. E’ in cima alla lista dei giocatori più presenti in partite ufficiali: col 47° cartellino timbrato contro il Palermo mantiene un match di vantaggio su Bonucci e 3 su Buffon. A 32 anni non ancora compiuti vince il suo 2° titolo con la Juve, il 3° in carriera dopo quello conquistato a Wolfsburg (2009), in Bundesliga, dove Marotta lo prelevò per 600 mila euro (!) nel gennaio del 2011. Dopo Pirlo e Vidal, l’acquisto migliore (per rendimento) della Juve Nuovo Corso. Mai più senza.

BONUCCI, voto 7+. Dopo aver acceso un cero a Santa Rosa patrona di Viterbo per lo scampato pericolo del calcio scommesse (Palazzi aveva chiesto per lui 3 anni e mezzo di squalifica per il tarocco di Udinese-Bari 3-3), Leo si butta tutto alle spalle e disputa una stagione di alto livello, con qualche sbavatura (leggi: palloni regalati agli avversari in avvio di azione), meno però della stagione scorsa. La chioccia Barzagli, all’occorrenza, vede e provvede. Un solo gol: poco, per lui. Fiammeggiante.

BUFFON, voto 7. Il terzo juventino più presente, lascia 6 gettoni a Storari, che non più tardi di due estati fa – dopo le deprimenti stagioni targate Ferrara, Zaccheroni e Del Neri – buona parte del popolo juventino reclamava titolare fisso, stanco dei continui acciacchi di Capitan Gigi. Acqua passata. Buffon gioca la solita, gigantesca stagione macchiata però, in modo sorprendente, dai due gol incassati nel tracollo di Monaco. Gol da pensionato, per dirla alla Beckenbauer. E comunque… Lunga vita.

PIRLO, voto 7,5. Nella classifica del Pallone d’Oro finisce settimo (dopo Messi, Ronaldo, Iniesta, Xavi, Falcao e Casillas) e forse, dopo la folgorante stagione 2011-2012 e l’esaltante Europeo, qualcosa di meglio avrebbe meritato. Detto questo, il primo, vero, insostituibile punto di forza della Juventus rimane lui, che alla soglia dei 34 anni – alla faccia di Allegri che due anni fa lo giudicò bollito – mette in fila qualcosa come 42 presenze e 5 gol: su punizione, visto che dal dischetto fa cilecca. Capomastro.

VIDAL, voto 9. Sarà il fatto di aver ritrovato il suo numero preferito (il 23 che aveva al Colo Colo e al Leverkusen), sarà l’anno in più di ambientamento, sta di fatto che il cileno esplode fragorosamente incorniciando una stagione da sogno. Incredibile ma vero, segna più di ogni altro juventino, più di Vucinic, più di Quagliarella, più di tutti; e lo fa nelle partite che contano, a cominciare dal sigillo in Chelsea-Juventus 2-2, match d’esordio in Champions League. Da non credere. Fiabesco.

VUCINIC, voto 7-. Chissà se a Roma, dove lo consideravano bello a vedersi, ma poco più che ornamentale, si saranno pentiti di averlo messo alla porta dopo 5 stagioni che pure avevano fruttato 47 gol (mica bruscolini). Due stagioni alla Juve ed ecco Mirko centrare due scudetti (solo sfiorati in giallorosso) con contorno di Supercoppa. Fuori categoria in quanto a classe pura, da prendere a scatola chiusa. Geniale e indolente, capriccioso e strafottente. E però unico. Purosangue.

GIOVINCO, voto 6+. La Juve lo riporta a casa versando nelle casse del Parma qualcosa come 11 milioni della metà: roba da top player, per capirci. Conte gli dà subito grande spazio, e fiducia, a scapito di Matri e Quagliarella che pure l’anno prima avevano tirato la carretta, e con buoni risultati. Dire che la Formica Atomica incanti, e convinca, sarebbe troppo. I primi a storcere il naso sono, spesso, i tifosi. Conte pare soddisfatto: ma poi finisce la stagione col solo Vucinic davanti. Tentennante.

MARCHISIO, voto 7. A 27 anni comincia a farsi “serio” il curriculum-vitae del Principino Bianconero: che viaggia spedito verso le 180 presenze in maglia juventina, con ottime probabilità – di qui a fine carriera – di raddoppiarle almeno (per capirci: Tardelli, idolo e modello di Claudio, giocò nella Juve 259 partite). Stagione all’insegna della sostanza, quella di Marchisio: nel solco della sua migliore tradizione, fatta di partite fiammeggianti , e spesso contornate da gol pesanti. Implacabile.

POGBA, voto 7,5. La Juve lo soffia in estate, per un tozzo di pane, a Sua Maestà sir Alex Ferguson, che nella circostanza non si dimostra né lucido né illuminato. E lui, a nemmeno 20 anni, bussa alla porta della prima squadra, entra e lascia tutti a bocca aperta. E’ così bravo, così esageratamente dotato e segna gol talmente belli, il ragazzo francese cresciuto nel Le Havre, che alla fine, per trovargli un posto da titolare, Conte è costretto a cambiare modulo, spesando un attaccante. Apparizione.

ASAMOAH, voto 6+. Strana stagione quella del 24enne ghanese che la Juve acquista dall’Udinese, in estate, per 9 milioni della sola metà. A un inizio a dir poco prepotente (e promettente), con gol in Supercoppa a Tokyo contro il Napoli, assist (per Lichtsteiner) e palma di migliore in campo al debutto in campionato contro il Parma e un paio di gol nelle partite successive, segue – complice anche un infortunio – una seconda metà di stagione col freno a mano tirato. Che succede? Timido.

LICHTSTEINER, voto 7.
 Anche in questa sua seconda stagione in maglia bianconera si conferma vero e proprio terzino d’assalto il 28enne svizzero che Tare e Lotito pescarono nel Lille nell’estate del 2008. Le sue scorribande sul lato destro dell’attacco sono coltellate nel fianco delle difese avversarie: e con Pirlo, o Vucinic, capaci di metterlo a tu per tu coi portieri con i loro assist al bacio, è un gioco da ragazzi per Stephan far gol a go-go o procurarsi calci di rigore. Pirata.

CHIELLINI, voto 7+. A dispetto degli infortuni che hanno costellato la sua stagione, costringendolo a saltare numerose partite, è una promozione a pieni voti quella che il 28enne difensore strappa a fine studi. E anche se le presenze, tra campionato e coppe, a fine stagione saranno poco più di 30, Giorgio brinda al traguardo delle 250 partite con la Juve raggiunto il 22 settembre nel match contro il Chievo. Ancora una stagione passata lottando all’arma bianca, ad alta continuità di rendimento. Sferragliante.

GLI ALTRI JUVENTINI

MATRI, voto 6+.
QUAGLIARELLA, voto 6,5.
GIACCHERINI, voto 7+.

PADOIN, voto 6.
CACERES, voto 6+.
ISLA, voto 5,5.
DE CEGLIE, voto 6.
PELUSO, voto 6,5.
MARRONE, voto 6+.
BENDTNER, voto 4,5,
STORARI, voto 6.
LUCIO, voto 4,5.
ANELKA, senza voto.
BELTRAME, senza voto.
PEPE, senza voto.

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